venerdì 11 settembre 2015

Cinque quadri, cinque sensazioni

Buonasera lettori! 
Come state? Alcune di noi si son concesse una vacanza, ma ciò non implica che non ci sia da lavorare! 
Cinque quadri, cinque sensazioni differenti che possono nascere.

•Espressionismo: “L'urlo” - E. Munch




Straziante. Ecco come descriverei questo quadro. Assolutamente silenzioso, assolutamente frastornante. Il volto privo di qualsiasi accenno vitale, il corpo che si contorce. Un dolore che nasce da dentro ed è troppo forte per essere tenuto ancora. Quante volte, quanti giorni, quante notti ci siamo sentiti così? 
Munch denuncia una sofferenza insita nel suo cuore che gli impedisce di andare avanti. Lo fa sentire bloccato in un esistenza limitata. 
E l'unico modo per eliminarlo è urlare, urlare più che si può. 
E non esce nulla. 
E si tace. 
Tace. 

•Puntinismo: “Becco d'oca” - G. Seurat






Prendiamo un bel respiro. Fuori tutto. Onnipotenza. 
Siamo liberi. Liberi di essere. 
Qualsiasi cosa passa, quando saliamo su questo scoglio. 
Siamo noi, siamo potenti. Un delirio d'onnipotenza che cresce piano, sale fino ai capelli. Scende lungo il corpo. 
Liberi, per oggi. 
Non facciamoci portare via questa sensazione. 

•Surrealismo: “The palace of courtains 3” - R. Magritte 





Confinando il cielo, confiniamo noi stessi. 
Disillusione. Rassegnazione. La sensazione che non ci sarà un risvolto positivo. 
La voglia di trovare una piccola speranza. 
"Ciel" scritto in corsivo. Così delicato, così innocente. Si fa strada tra le volgarità del mondo. 
Abbiamo bisogno di sperare, di credere che prima o poi qualcosa cambi. 
Abbiamo bisogno di credere che oltre quel confine ci sia qualcosa. 
Che il cielo non sia limitato da 'c' e 'o'. Che si svincoli, che si risvegli, che riscopra se stesso. 
Abbiamo bisogno di andare oltre, in qualsiasi modo. 

•Metafisica: “Canto d'Amore” - G. De Chirico





Solitudine. Estremo bisogno di affetto. La voglia di farsi sentire, di comunicare silenziosamente. L'amore si muove piano, l'amore non conosce rumore. L'amore è mancanza di paure. L'amore è un canto. 
La statua lo sta pronunciando. De Chirico lo sta ricordando. De Chirico ricorda che spesso i nostri amori ce li cantiamo in solitudine. De Chirico ci sta ricordando che tutto è armonia: non a caso la statua ricorda le sculture greche. I greci ritenevano che l'amore fosse un'armonia dell'insieme, quindi arte. 
E se l'amore è arte, un canto d'amore può essere solo un quadro. 

•Optical art: “Le metamorfosi” - Escher 





Tutto cambia, eppure qualcosa resta. 
Una sostanza. 
La certezza che una base ci sia. La volontà di scoprire. La sofferenza della trasformazione. 
Maturità. 
Capacità di saper affrontare al meglio i problemi della vita. 
Escher diede la lettura di tutti i suoi quadri. 
Escher dettò le sue regole, in modo da non avere variazioni. 
Escher era e così doveva essere. 
Vivete senza paura. Vivete e dettate voi le regole. 
Vivete e accettate i cambiamenti, trovate strade, battetele voi, createle. 
Crescete. 



È un articolo un po' diverso, ma forse cambiare aiuta. 
Un forte abbraccio da Silvia e Claudia, come sempre. 


Silvia Bottero, Claudia della Monica

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