sabato 5 settembre 2015

Un articolo e basta.

"Non ho deciso di non dargli un titolo, è che non ce l'ha e basta."
È questo che mi è balenato in mente quando stamattina cercavo qualcosa di cui parlarvi.
L'articolo non ha nome come, quando ci guardano dall'alto, nessuno di noi ne ha. 

Palahniuk, molto celebre qualche anno fa, surclassato dal gusto del pubblico per il "più spinto" e "più avanti" realismo sporco di Bukowski, ha scritto quel che ora mi ha fatto pensare che, almeno per oggi, il titolo sarà superfluo:
“Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi.
A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro.
Oppure possiamo scegliere da noi.
E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.”
Questa citazione è tratta da "soffocare", uno dei libri forse migliori che io abbia mai letto.
Posso passare la vita a farmi dire chi sono dal mondo. e a decidere di dover dare spiegazioni anticipate su quello che scrivo con un titolo ad effetto perché altrimenti non lo leggerete. Lasciare che i miliardi d'articoli scritti prima del mio decidano che non vale nulla.
Oppure scegliere io. Non dargli un titolo oggi. E incentivare la capacità di andare a fondo di chi non si è lasciato bloccare da un titolo che non c'è.
Tre quarti dei ragazzi d'adesso decantano d'avere il mare dentro, che devi sfogliare pagine del loro libro per sapere chi sono, come sono, e quando c'è l'alta marea e la tempesta e il mare calmo. Ma nessuno si preoccupa di scrivere concretamente qualcosa su quel libro, come nessuno si preoccupa di affrontare il proprio mare.
Eppure, sarebbero gli unici in grado di farlo.
Non pretendo cose meravigliose, pretendo di pretendere tutti d'essere straordinari a modo nostro, nel nostro piccolo, sentendo noi stessi d'esserlo senza stare a decantarlo. Di non far scegliere alla storia se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere del futuro. Oppure scegliere noi. E inventare qualcosa di diverso.

Perché “Forse ogni volta che facciamo un piccolo sforzo ci stiamo allenando per fare miracoli veri.”

E uno quando deve farli poi, "i miracoli", ci riesce talmente bene, che essere "uno" per chi guarda dall'alto non è più tanto importante. È importante essere. 

E cercare di farlo ogni giorno è il miracolo più grande che un uomo possa compiere al giorno d'oggi. 


Ma è soltanto un articolo senza titolo. Senza pretese. Un articolo che ho deciso fosse un articolo e basta.

- Alessandra Bartolomei.



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