giovedì 3 settembre 2015

Siate liberi di essere belli

"[...] 'Beauty is truth, truth beauty,'—that is all 
Ye know on earth, and all ye need to know."
(J. Keats)

Buonasera cari lettori la scorsa volta ci siamo lasciati accattivare dal mondo ricco di sfaccettature di Egon Schiele.
Quest'oggi pensavamo di parlare di qualcosa di molto vicino alla nostra società: la concezione di 'bellezza'.
Cosa ci fa affermare che qualcosa sia bello? E quando lo è realmente? La bellezza è solo apparenza o anche sostanza?
Fondamentalmente quando riteniamo qualcosa 'bello' , il più delle volte, lo facciamo perché la società moderna impone dei canoni secondo cui andiamo a delimitare la vera e propria essenza della bellezza stessa.
Al giorno d'oggi per essere considerato 'bello' bisogna avere caratteristiche ben definite, ad esempio è necessario entrare in una taglia 38, avere lo spazio tra le cosce, riempirsi di trucco, seguire mode che non si limitano più al vestiario. Anche leggere, anche il linguaggio, anche il rapportarsi ad altri sta cominciando a diventare un 'qualcosa da seguire a occhi chiusi'.
Ma perché non ci fermiamo un attimo a pensare che tutto ciò non porta a nulla se non all'annullamento di noi come individui in grado di cogliere e di avere un proprio concetto e sentimento di bellezza?! Forse perché dovremmo rompere con schemi. Forse perché è più facile adattarsi. Forse perché ci sono troppi 'forse'.
Mark Ryden, un artista contemporaneo degli Stati Uniti che ha disegnato le copertine di album famosi per grandi cantanti o gruppi (copertina dell'album di Michael Jackson 'Dangerous', copertina e l'intero libretto dell'album 'One Hot Minute' dei Red Hot Chilli Peppers), propone una critica al sociale sotto forma di quadro:




Effettivamente rispecchia perfettamente ciò che stiamo diventando: persone che aspirano a modelli imposti. Succede ogni giorno quando diciamo che prima o poi ci metteremo a dieta,  succede quando ripetiamo che andremo in palestra, quando entreremo per forza in quel vestito così corto e stretto. Con ciò non vogliamo criticare il 'cercare di migliorare se stessi', ma il farlo perché la società ci fa' sentire costantemente in difetto.
Questa bambina, inginocchiata di fronte alla Barbie, sta piangendo. Tuttavia cosa ha che non va? Nulla. Fino a prova contraria 'La bellezza sta nell'occhio di chi guarda'. Non c'è bellezza più bella di quella che l'occhio sappia cogliere. Ed è cosi che si scopre che essa non si trova nelle apparenze, ma in ciò che si cela. La capacità di saper trasmettere qualcosa, il silenzioso movimento che crea armonia...ecco cosa realmente è il 'bello'.
Keats afferma che ci son due tipi di bellezze che vanno a regolare l'esistenza e il mondo: Spiritual beauty e Physical beauty. La prima non è legata né a tempo né a spazio. Essa esiste, è eterna. Al contrario, la seconda risulta legata alla condizione umana: limitata e finita.
Ma non pensate che la vera concezione di bellezza dovrebbe scindere dalla nostra natura?
Essere 'belli' non è solo legato all'apparire, ma sta nel saper trasmettere qualcosa. Come l'arte, come noi. In fondo anche noi siamo arte, basta prenderne consapevolezza. Ognuno di noi ha delle caratteristiche che lo rendono speciale, fuori dagli schemi. Perché dover sopire quei lati?! Solo per una stupida convenzione? Non siamo d'accordo.
Giorgione dipinse la famosa "Venere dormiente" rappresentando l'inconsapevolezza e l'innocenza di una donna bellissima.


 Osservandola meglio si arriva a rimanere incastrati tra i lineamenti della Venere. Lei non sa quanto sia bella. Lei non è cosciente di quanto sia in grado di togliere il fiato. Eppure non segue i soliti 'canoni estetici' e noi, ora come in futuro, siamo sempre senza fiato di fronte a lei. Ti fa quasi venir vogtlia di urlarglielo quanto effettivamente sia magnifica. Ma non ci sono parole. E' arte. E' silenzio. E' un sorriso accennato con tenerezza.
Completamente differente risulta "La Vendere di Urbino" composta da Tiziano.



Lei lo sa. Questa Venere è perfettamente conscia di quanto sia bella ed è proprio questo a renderla fine a se stessa. Guarda col suo sguardo fiero, quasi a sfidarti, a volerti intimorire. Ma questa è paura di non essere all'altezza o piena consapevolezza di sé?! Molto spesso le persone che ci sembrano più sicure di loro son le prime ad aver paura di non essere accettati dalla società che continua a mantenerci legati a standard talvolta troppo stretti. Abiti non nostri. Pensieri non nostri. Concezioni non nostre.
Ognuno è bello a modo suo. Mostratevi per ciò che siete, parlate di ciò che amate, non ci sono occhi più belli di quelli di chi discorre di ciò che gli toglie il fiato. Non sono gli occhi chiari, scuri. Sono gli occhi di chi ama forte, di chi parla le ore di ciò che ama. Quelli sono occhi belli. Siate liberi. Siate liberi di mostrarvi per ciò che siete. Siate arte a modo vostro.


Con affetto, alla prossima!


Silvia Bottero, Claudia della Monica

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