venerdì 28 agosto 2015

Ridatemi il dettaglio d'un sorriso.

Quando ti affacci dalla finestra, cosa vedi? In una strada affollata, stracolma di esseri umani immersi nella loro quotidianità, cosa noti?
Passeggiando tra le aiuole e i marciapiedi coperti da sigarette e siringhe, a cos'è che pensi?
Sono domande a cui non trovo risposta.
Sono troppo impegnata a pensare a irrecuperabili quesiti e interrogativi ormai insanabili e smarriti.
Voglio riconquistare il tempo, voglio riprendermi lo spazio e riciclare tutta la materia sprecata e consumata da dilemmi e dubbi.
Non voglio che tutto rimanga un'incognita, non sono una persona spronata da insignificante superficialità. Io non sono superflua.
Voglio solo sedermi su una panchina e tastare il legno da cui è composta e notare il "Mamma!! io non voglio andare a scuola domani!" Di un bambino iperattivo e vivace, una casalinga che :" Stasera venite a cena da noi? Cosa portate?" Alla coppia di amici senza figli.
Voglio scorgere sorrisi scolpiti sui visi, il disappunto delle anziane signore ai tavolini del bar alla vista di una dodicenne in minigonna, udire l'urlo di un neonato in carrozzina e le risate isteriche di un gruppo di amiche.
Voglio percepire tutti i suoni e fonemi, gli odori e gli aromi delle piazze che visito.
Tutto ciò che facevo una volta, prima che mi trovassi occupata a sentire tutto il male del mondo, che, ha reso ciechi tutti i miei sensi.
Mi ha trasformato in un automa che contribuisce alla mestizia e all'angoscia di questo pianeta.
Reclamo, con gentilezza, sorrisi e cordialità per sbiadire questa 
macchia nella mia mente.

-Marina D'Avello

Nessun commento:

Posta un commento